I film
Mercoledì, 9 marzo | Wednesday, 9th March
Bethlehem 2001 | Fuori concorso
di Ibrahim Handal | Palestina 2020 (arabo, sottotitoli italiano; 14')
Un giovane palestinese, riflettendo sul presente, ripensa alla sua infanzia e all’anno dell’invasione militare e dell’assedio israeliano di Betlemme. E si chiede come abbiano potuto i suoi genitori fargli da guida in tempi e condizioni così difficili.
Crowned by Bay Leaves | Classic
di Hayat Amjad Labban | Palestina, 2020 (arabo, sottotitoli italiano; 14')
Una compagnia itinerante, composta da giovani che studiano teatro, decide di adoperarsi per for- mare una compagnia stabile e individuare un di- rettore (nella fattispecie, François Abu Salem) che li sostenga nell’affrontare l’intricata realtà sociale di Gerusalemme e le difficoltà legate alla presenza dell’esercito di occupazione che ostacola finanzia- menti e attività. Il teatro Hakawati, distrutto da un incendio e restaurato grazie a raccolte di denaro e al lavoro di tanti volontari, diventa la sede della compagnia e dà vita al primo teatro palestinese. Inaugurato nel 1984, fu chiuso dalle autorità israe- liane all’inizio degli anni Novanta. Crowned by Bay alternando testimonianze e video d’archivio, racconta un progetto di resistenza culturale coronato dal successo.
120 km | Classic
di Waseem Khair | Palestina 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 30’)
Il titolo del film allude alla distanza, breve e lunghissima, tra il Libano e la Palestina. Così, almeno, la vivono gli artisti Osama Atwa e Waseem Khair che nel 2015 partono in Libano per un tour di tre settima- ne, nei campi profughi palestinesi e a Beirut, senza il permesso delle autorità israeliane. Nel 1948 Israele ha occupato la Palestina, ha ucciso e cacciato i palestinesi e gli ha negato il diritto al ritorno e la possibilità d’incontrare coloro che ancora abitano il Paese. Osama e Waseem, in Libano, scoprono con gioia un mondo simile al loro e si sentono subito a casa, ma il viaggio di ritorno di 120 km, costellato di accertamenti e interrogatori, termina dopo 20 mesi di reclusione nelle carceri israeliane.
The Wall | Classic
di Mira Sidawi | Libano 2020 (arabo, sottotitoli italiano; 20’)
Quattro rifugiati palestinesi in Libano progettano di produrre un film sul campo di Shatila, con la speranza di convincere il cantante dei Pink Floyd, Roger Waters, a organizzare un concerto nel loro campo.
Il film segue le avventure esilaranti e talvolta rischio- se dei quattro giovani. E mostra quanto sia difficile la vita in un campo profughi, le privazioni e la lotta quotidiana per la sopravvivenza e, insieme, la forza e la capacità di reinventarsi.
Jump the Wall | Classic
di Mathilde Babo, Ahmad Al-Khalil | Germania 2021 (inglese, sottotitoli inglese; 5’)
Ihab, giovane atleta palestinese di parkour, si allena tra le mura di Berlino. Ihab considera il parkour uno sport senza limiti, un modo per imparare a superarli e a rivendicare la libertà di movimento. Un ‘paradiso di libertà’, spesso negata.
As I Want | Classic
di Samaher Alqadi | Palestina/Egitto/Norvegia/ Francia/Germania 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 88’)
Una miriade di violenze sessuali si compiono al Cairo, in piazza Tahrir, il 25 gennaio 2013, nel secondo anniversario della rivoluzione. In risposta, una ma- rea di donne infuriate riempie le strade della città. La regista Samaher Alqadi prende in mano la macchina fotografica, come se fosse una forma di protezione, e inizia a documentare la rivolta crescente delle donne, senza avere un’idea di dove questa storia possa condurla.
Borderline | Classic
di Antoine Bonzon, Benoit Bizard | Francia 2021 (arabo e inglese, sottotitoli italiano; 52’)
Borderline ci immerge nel mondo musicale della frammentata Palestina. Da Gerusalemme a Ramallah, dalle colline della Cisgiordania a Gaza, si può assistere ogni giorno a esibizioni di musicisti che praticano rap, punk-rock, musica classica o tradizionale.
Giovedì 10 marzo | Thursday 10th March
Roots in the Middle | Classic
di Farida Kilani | Italia, 2019 (italiano, arabo, sottotitoli italiano; 10')
Roots in the Middle è un film sugli arabi di seconda generazione in Italia. Le donne e gli uomini ita- lo-arabi intervistati condividono sentimenti, storie e prospettive, nate dalle esperienze e dalle lotte di una vita d’indagini e dubbi interiori, alla ricerca di una risposta sulla questione dell’Appartenenza. Di fatto vivono tra due società, due mondi e due identità, chiedendosi: “Chi sono, a quale paese appartengo, è possibile appartenere a due luoghi contemporaneamente?”. E queste domande si ri- percuotono sulle loro vite e sui luoghi che abitano.
Il film mira soprattutto a mostrare sentimenti e contraddizioni, non a trovare risposte o esprimere giudizi. Tende, piuttosto, a lasciarlo fare ai personaggi e a ciò che provano.
Om Layoun | Classic
di Habib Ayeb | Tunisia, 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 80')
Om Layoun, o The Mother of Sources, è un lungometraggio che mira ad aprire, in Tunisia e altrove, un di- battito sulla necessità assoluta e urgente di gestire al meglio le risorse idriche, con l’adozione di nuovi modelli economici orientati verso una maggiore quantità d’acqua, di giustizia ecologica, sociale, intergenerazionale ed economica. Il film si fonda sull’idea che l’acqua sia un bene comune e un diritto umano fondamentale non soggetto ad alcuna precondizione. Poiché rappresenta la condizione necessaria per la vita biologica e sociale, non deve essere considerata, in alcun modo, una merce commerciabile. Questo è ciò che Om Layoun cerca di dimostrare, discutere e difendere mostrando situazioni di sprechi scandalo- si e/o carenze sconcertanti indotte dai meccanismi interni del mercato idrico e dal modello economico estrattivo dominante. Om Layoun mira anche a dimostrare che se l’acqua non sarà mai abbastanza per far fiorire i deserti del mondo, sarebbe però più che sufficiente per coprire i bisogni umani ed economici, purché si smetta di considerarla una merce. L’idea della sua scarsità è indotta dal modello economico dominante e non da un fatto naturale. Privazione, sete, scarsità, mancanza non sono fatti del cielo, ma volere dei “potenti”, detentori delle risorse idriche, che usano come mezzo di arricchimento o come strumento di potere. La questione dell’acqua non è poi estranea alla questione molto più globale del cambia- mento climatico. Gli effetti diretti si vedono già nei ritmi delle piogge e della siccità, siccità prolungate seguite da piogge violente. In entrambi i casi, le condizioni di accesso all’acqua per il consumo o la produzione sono stravolti. È questo complesso di rimostranze ed evidenze che il film mira a trasmettere, difendere e disseminare. Girato in Tunisia, Om Layoun parte dal locale per affrontare il globale e lo fa utilizzando molte situazioni “tunisine” per discutere il problema nella sua diversità e complessità, che in gran parte superano i confini nazionali.
Bank of Targets | Classic
di Roshdi Sarraj | Palestina 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 25')
Il documentario Bank of Targets è una testimonianza di ciò che sperimenta continuamente il popolo palestinese tenuto sotto occupazione. Attraverso le storie di civili, liberi professionisti, giornalisti e avvocati, parla della ferocia israeliana durante l’ultima aggressione a Gaza, che non aveva obiettivi specifici ma ha preso di mira tutto e tutti, provocando l’uccisione e lo sfollamento di migliaia di civili innocenti. Con questi documentari, i palestinesi cercano di far sentire la loro voce e di chiamare la comunità internazionale alle sue responsabilità, a portare Israele in giudizio per crimini contro l’umanità.
The Seven Villages | Handala
di Farah Abou Kharroub | Libano/Repubblica Ceca 2020 (arabo, sottotitoli inglese; 17')
In The Seven Villages, la giovane regista Farah Abou Kharroub ci presenta una storia drammatica, non del tutto conclusa. Alcuni membri della sua famiglia raccontano la loro lunga e dolorosa esperienza di rifugiati palestinesi in Libano, nel corso una videochiamata, accompagnata da un’animazione dinamica.
Letter to a Friend | Classic
di Emily Jacir | Palestina 2019 (inglese, sottotitoli italiano; 43’)
“A un caro amico viene chiesto di avviare un’indagine prima che si verifichi un atto irreparabile. Intrecciando immagini, trame, movimenti, tracce e suoni di oltre un secolo, Letter to a Friend racconta nei minimi dettagli la storia di una casa e una strada di Betlemme”.
Surda Checkpoint | Fuori concorso
di Kasim Abid | Iraq/Regno Unito 2005 | 22’ (arabo, inglese, sottotitoli inglese; 22’)
Nel 2003 c’erano circa 144 posti di blocco dell’esercito israeliano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Controllavano, da una parte all’altra, i movimenti in ingresso e in uscita dai territori palestinesi. Secondo l’Ufficio di Coordinamento delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, nel luglio 2018 i posti di blocco e gli ostacoli stradali, solo all’interno della Cisgiordania, erano diventati più di 700. In tale contesto, il film pre- senta il caso del checkpoint di Surda, sulla strada che collega Ramallah e Birzeit, e descrive il ritmo della vita e i cambiamenti nel tempo di questo luogo di passag- gio e del fiume di persone che lo attraversa e talvolta trasforma la sopportazione in scontro.
Gaza Footbullet | Classic
di Iyad Alasttal | Palestina/Francia 2021 (arabo, francese, inglese, sottotitoli italiano; 36’)
Nell’ambito dell’organizzazione di incontri sportivi, culturali e di solidarietà, tra una squadra di calcio di mutilati di Gaza e una squadra di mutilati francesi, il coordinatore del progetto, nonché regista del film, ha seguito con la sua videocamera i calciatori palestinesi prima della partenza da Gaza e durante il soggiorno in Francia.
Sard | Handala
di Zeina Ramadan | Palestina 2019 (arabo, sottotitoli italiano; 8’)
Due amiche, Zeina e Reham, si scambiano per un anno su Facebook messaggi vocali che accompagnano i ripetuti tentativi di Reham di lasciare Gaza, la città natale che purtroppo incatena e soffoca una donna di 26 anni. In questa inquietante narrazione, oscilliamo tra buone e cattive notizie, esaltazione e sconforto, per assistere infine alla realizzazione del sogno di ottenere una borsa di studio all’estero e all’inizio di un nuovo viaggio.
Old Child | Handala
di Elettra Bisogno, Hazem Alqaddi | Belgio 2020 (arabo e inglese, sottotitoli italiano; 16')
Old Child racconta un viaggio interrotto da immagini spettrali e scene spaventose, tenute insieme dai di- scorsi strabilianti e convulsi di Hazem, un giovane pat- tinatore in fuga da Gaza.
Venerdì 11 Marzo | Friday 11th March
Mosaic | Classic
di Mohamad Khalil Abu Mathana | Siria 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 7')
In questo breve documentario, uno dei più grandi e anziani mosaicisti dell’area di Bab Touma a Damasco, ci presenta il “mosaico damasceno”, frutto di un lavo- ro appassionato e instancabile, e del patrimonio culturale di una terra abitata nei secoli da civiltà diverse.
Uranus | Classic
di Aya Matrabie | Palestina 2020 (arabo, sottotitoli italiano; 11')
“Quando le grandi persone muoiono, si trasformano in una stella luminosa sopra il cielo”. Ma c’è di più su questo mito. Quando i sogni del giovane Gazan muoiono, sono mandati in un pianeta lontano e freddo. Ogni notte però, dal tetto delle loro case, Merna e altri come lei riportano in vita i propri sogni. Illegalmente, senza visto o permesso per viaggiare, por- tano Urano. Uranus, breve documentario filosofico, accoglie spazio e non spazio, esamina il rapporto dei giovani con il cosmo e osserva da vicino la sacra correlazione tra donne e cielo, un legame che diventa amore speciale per il colore blu. Urano e Gaza, due destinazioni per un’infanzia.
Don’t Cry | Handala
di Hisham Zreiq | Germania/Palestina 2020 (tedesco, sottotitoli italiano; 10')
Una bambina e uno studente universitario palestinesi e una donna israeliana approdano, dopo la morte, sulle sponde di un lago e scoprono il nodo che lega le loro sorti.
Second Wind | Classic
di Tariq Keblaoui, Nessim Stevenson | Libano 2021 (arabo, libanese, sottotitoli inglese; 26')
In un centro di riabilitazione della città libanese di Zahle, quattro ex detenuti condividono la dolorosa esperienza del carcere e le difficoltà di reinserimento nella società.
Shattered: Beirut 6.07 | Fuori concorso
di Carol Mansour | Libano 2020 (arabo, inglese, francese, sottotitoli italiano; 17')
A due mesi dalla tremenda deflagrazione che ha de- vastato Beirut e che si aggiunge alle tragedie subite per decenni, gli abitanti della città sono ancora sconvolti dalla forza e dalla violenza dell’esplosione. An- che Carol Mansour, l’indomani, ha attraversato la sua città, parlando con gli amici o scambiando messaggi vocali immediati e sinceri, considerazioni sull’accaduto e sulle sue implicazioni. Sentimenti d’impotenza e frustrazione, una rabbia incontenibile nei confronti della classe politica, pervadono questo cortometraggio che ci guida tra case, risorse e vite distrutte.
What Remains | Handala
di Christian Harb | Libano 2020 (muto; 5')
Il cortometraggio sperimentale What Remains, realizzato con le riprese scioccanti del 4 agosto 2020, è un’eloquente rappresentazione della ferita aperta nel cuore del Libano dall’esplosione al porto di Beirut. Il regista spera che questo cortometraggio possa contribuire a mostrare al mondo la brutale quotidianità del popolo libanese ed essere la voce visuale di quanti non hanno più voce.
When Beirut Was Beirut | Handala
di Alessandra El Chanti | Libano 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 12')
Grazie a una conversazione inverosimile, questo documentario poetico e ibrido ridesta tre maestosi edifici lasciati in abbandono, testimoni della tumultuosa storia di Beirut, Alternando animazione e audiovisivi, il film riporta all’età dell’oro della città, quando il Piccadilly Theater offriva serate leggendarie, The Egg brulicava di gente nei suoi mercati locali e, sotto il tetto in stile déco, il Beit Beirut ospitava tante famiglie e un iconico parrucchiere. Lo scoppio della guerra civile (1975) trasforma i tre edifici in basi per cecchini, sulla linea di confine tra Beirut est e Beirut ovest, e l’esplosione del 4 agosto 2020, nuovo capitolo della storia della città che ricorda un passato inquietante, li risveglia da un lungo torpore.
Liwan: a Story of Cultural Resistance | Classic di Doris Hakim | Palestina /Spagna, 2021 (inglese-arabo, sottotitoli italiano; 28')
Liwan è un documentario sull’omonimo spazio culturale di Nazareth, uno spazio che è stato difficile aprire e gestire, attaccato in passato e costantemente sot- to minaccia. La regista ha incontrato nel 2016 i suoi fondatori, Sami Jabali, Sally Azzam e Silke Wanner, che l’hanno sostenuta quando Israele ha annullato una sua mostra. Alla fine degli anni ‘90, un progetto di “riqualificazione” del governo portò per anni alla chiusura di gran parte delle attività del souq, che non si sono mai riprese. Liwan ha stimolato l’apertura di nuovi spazi, la creazione di un movimento di resi- stenza culturale focalizzato sull’identità palestinese. Dentro lo stato d’Israele, i palestinesi sono una mi- noranza e la loro cultura è stata deliberatamente e sistematicamente negata ed emarginata. Così, un altro importante obiettivo di Liwan è quello di soste- nere la cultura locale, vendendo prodotti palestinesi, ospitando concerti di musicisti palestinesi, letture di poesia, mostre d’arte, proiezioni di film, e diventando un punto d’incontro per i tour che visitano la Pale- stina. Liwan promuove il turismo politico e fa si che i visitatori si confrontino con la popolazione locale ara- bo palestinese e che i tour, intorno a Nazareth e nei vicini villaggi distrutti, siano guidati da un giornalista del posto, Jonathan Cook.
Abbas 36 | Classic
di Marwah Jbara Tibi | Palestina 2019 (arabo, sottotitoli italiano; 72')
Il film racconta la storia di due famiglie palestinesi che hanno vissuto nella stessa casa di Haifa, al numero 36 di Abbas Street. Per la famiglia Abu-Ghaida, co- stretta a lasciarla nel 1948, con la caduta di Haifa, la casa rappresenta il passato. Per la famiglia Rafa, che l’ha comprata da proprietari “illegittimi”, è invece il presente. Il film segue per un anno le due famiglie e intreccia la ricerca compulsiva dei vecchi e legittimi proprietari, portata avanti da Nidal Rafa, e gli sforzi di Dina Abu-Ghaida per riuscire a tornare a Haifa e ri- prendersi parte della casa di famiglia perduta. Il viaggio delle due donne consente di esplorare l’impatto della Nakba e della Naksa, il senso dell’appartenenza e del ritorno e le sfide interne di tenace resilienza.
Beirut: Eye of the Storm | Classic
di Mai Masri | Libano 2021 (lingua originale arabo, sottotitoli italiano; 75')
Quattro giovani artiste raccontano un periodo turbo- lento della storia libanese, dalla storica rivolta dell’ottobre 2019 contro il regime al potere, al lockdown, all’esplosione al porto di Beirut.
Noel e Michelle sono due sorelle, diventate la voce della loro generazione. Hanine è una giornalista in- novativa. Nonostante la sua giovane età, guarda in profondità e ci accompagna in una parte del Li- bano che visitiamo di rado. Lujain, un’impavida ca- merawoman irachena, ha una visione insolita della rivolta libanese e dei suoi legami con la primavera araba. Intorno a loro, prevale uno stato d’animo di speranza e rinnovamento. Pochi mesi dopo, il Covid blocca la città e tutto l’ottimismo svanisce con la devastante esplosione al porto di Beirut. Riusciranno queste giovani donne a far durare il loro sogno di un nuovo Libano?
Sabato 12 Marzo | Saturday 12th March
Walled Citizen | Classic
di Sameer Qumsiyeh | Palestina 2020 (inglese, arabo, sottotitoli italiano; 79’)
Un regista palestinese viaggia per il mondo, sfidando le limitazioni imposte da un passaporto dichiarato tra i meno validi per qualsiasi spostamento. Per tre anni, Sameer Qumsiyeh va con la sua videocamera dalla Palestina all’Europa, alle isole Canarie, all’Ecuador e documenta i suoi incontri con altri cercatori di libertà, viandanti, rifugiati, immigrati, comunità indigene e nomadi, che affrontano i muri non solo fisici eretti tra le persone in età moderna.
Fedayin, le combat de Georges Abdallah | Classicdi Collectif Vacarme(s) films | France 2020 (arabo, inglese, francese, sottotitoli italiano; 81’)
Il nome di Georges Abdallah compare regolarmente nelle manifestazioni, negli articoli di stampa o nelle lettere dei parlamentari francesi al Ministero della Giustizia. Ma chi è veramente? Perché un comunista libanese di origine cristiana è incarcerato in Francia da più di 36 anni? Perché i palestinesi lo considera- no uno dei loro prigionieri? Fedayin, le combat de Georges Abdallah ripercorre la storia di un compagno libanese che, nel cuore della guerra civile, lotta per la causa palestinese. La storia di uno dei più vecchi prigionieri politici d’Europa, dai campi profughi che ne hanno forgiato la coscienza alla mobilitazione internazionale per la sua liberazione.
A Talk with Remarkable People | Classic di Maryse Gargour | Libano/Grecia 2021 (inglese, sottotitoli italiano; 52’)
A Talk with Remarkable People va alle radici dei cambiamenti geografici che si sono verificati a metà del XX secolo in Medio Oriente e specialmente in Pale- stina. Imperialismo, Colonialismo, Colonialismo d’insediamento, Orientalismo sono al centro del film che, negli Stati Uniti e altrove, ci fa incontrare brillanti intellettuali che presentano le loro analisi su concetti e temi molto complessi. Per esempio, sul ruolo della Gran Bretagna nell’attuazione della politica e del progetto sionista nella Palestina storica...
Il professor Edward Said della Columbia University di New York illustra il suo concetto di Orientalismo, Elaine Hagopian, professoressa Emerita di Sociologia a Boston, e il professor Noam Chomsky esami- nano i cambiamenti geopolitici e i cambiamenti globali che hanno avuto luogo fino ai giorni nostri in questa tormentata regione.
Wadi Al-Qilt the Untold Story | Classic di Faisal Zakarneh | Palestina 2021 (arabo, sottotitoli inglese; 27’)
Green Life Association, un’organizzazione civile e senza scopo di lucro che si occupa di questioni ambientali e di proteggere la natura in Palestina, approvò nel 2017 l’ambizioso progetto di produrre documentari, nello stile del National Geographic, che tenessero presenti le caratteristiche della bio- diversità e l’ecosistema di ogni sito preso in con- siderazione e mettessero contemporaneamente in luce la storia di luoghi storici, che i palestinesi abitano da migliaia di anni. Per il primo documentario della serie, Green Life scelse l’area di Wadi Al-Qilt. Il film, finanziato dalla TV palestinese, dà in- formazioni inedite sull’ambiente, la storia, la civiltà della regione, senza trascurare gli effetti della presenza israeliana, che ne ha intralciato la produzione, insieme a difficoltà finanziarie e di movimento legate al lockdown.
Sun Ruled by a Crescent | Fuori concorso
di Helmy Nouh | Egitto 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 15') fiction
Il film racconta la storia di una coppia egiziana che sta attraversando momenti difficili. Il ritmo della vita quotidiana e le sue sfide influenzano la loro relazione e li fanno sentire distanti uno dall’altro. Ma, in tali situazioni, l’amore può avere un ruolo fondamentale nel riavvicinare le persone e mostrargli la profonda bellezza delle prove che hanno affrontato.
Encountering Samir | Handala
di Rand Beiruty | Germania 2020 (nessuna, sottotitoli inglese; 5'32'')
In una zona di guerra, Farah e suo fratello Ramzy incontrano Samir, un bambino della controparte, e l’arido terreno del campo di battaglia si trasforma in un fantastico parco giochi. Potranno i bambini e la magia sopravvivere?
Domenica 13 Marzo | Sunday 13th March
Holy Steps (Freedom Flotilla) | Classic
di Mahmoud Emam Daood | Egitto/Italia 2021 (arabo, inglese, italiano, spagnolo, sottotitoli Italiano; 45’)
Il passato, la nostalgia, i sogni, le radici, l’identità. Un artista egiziano, approdato in Italia, sente parlare per caso della Freedom Flotilla che porta in viaggio le bandiere della libertà, per cercare di porre fine all’assedio di Gaza. Intuisce che a bordo ci sono solo persone comuni, non persone straordinarie. Curioso di sapere quale speranza spinga questi avventurieri verso la Palestina, decide di andare a incontrarli... Indossa sandali fatti in Palestina, regalo del suo amore… e capisce che questo è il suo passo sacro verso la speranza di ritrovare un giorno la chiave che apre i cancelli che bloccano la strada.
Sarura | Classic
di Nicola Zambelli | Italia 2021 (arabo, inglese, sottotitoli italiano; 80')
Sarura è un villaggio rupestre situato alle porte del deserto del Negev, abitato fino a metà degli anni ‘90 da pastori palestinesi e abbandonato in segui- to alla costruzione di due avamposti israeliani e a ripetuti attacchi dei coloni. Oggi le grotte di Sarura sono state restaurate da un gruppo di giovani, riuniti nel collettivo “Youth of Sumud”. Sono i figli e le figlie di attivisti non violenti del Comitato Po- polare di Resistenza delle colline a sud di Hebron, i bambini di Tomorrow’s Land (2010), che andavano a scuola sotto scorta e sognavano la fine dell’occupazione. Per più di 20 anni, i ragazzi e le ragazze di YOS sono riusciti a resistere ai tentativi di evacuazione, grazie ad azioni non violente e alla solidarietà di attivisti internazionali e israeliani, all’impegno per cercare di ricostruire la vita nel villaggio, piantando ulivi, proteggendo i pastori della zona con le loro telecamere e aiutando altri villaggi minacciati di espulsione. Una lotta fragile ma potente, capace di compromettere i piani di espansione del governo israeliano che vorrebbe eliminare tutti i pastori di quell’area.
Bethlehem 2001 | Fuori concorso
di Ibrahim Handal | Palestina 2020 (arabo, sottotitoli italiano; 14')
Un giovane palestinese, riflettendo sul presente, ripensa alla sua infanzia e all’anno dell’invasione militare e dell’assedio israeliano di Betlemme. E si chiede come abbiano potuto i suoi genitori fargli da guida in tempi e condizioni così difficili.
Crowned by Bay Leaves | Classic
di Hayat Amjad Labban | Palestina, 2020 (arabo, sottotitoli italiano; 14')
Una compagnia itinerante, composta da giovani che studiano teatro, decide di adoperarsi per for- mare una compagnia stabile e individuare un di- rettore (nella fattispecie, François Abu Salem) che li sostenga nell’affrontare l’intricata realtà sociale di Gerusalemme e le difficoltà legate alla presenza dell’esercito di occupazione che ostacola finanzia- menti e attività. Il teatro Hakawati, distrutto da un incendio e restaurato grazie a raccolte di denaro e al lavoro di tanti volontari, diventa la sede della compagnia e dà vita al primo teatro palestinese. Inaugurato nel 1984, fu chiuso dalle autorità israe- liane all’inizio degli anni Novanta. Crowned by Bay alternando testimonianze e video d’archivio, racconta un progetto di resistenza culturale coronato dal successo.
120 km | Classic
di Waseem Khair | Palestina 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 30’)
Il titolo del film allude alla distanza, breve e lunghissima, tra il Libano e la Palestina. Così, almeno, la vivono gli artisti Osama Atwa e Waseem Khair che nel 2015 partono in Libano per un tour di tre settima- ne, nei campi profughi palestinesi e a Beirut, senza il permesso delle autorità israeliane. Nel 1948 Israele ha occupato la Palestina, ha ucciso e cacciato i palestinesi e gli ha negato il diritto al ritorno e la possibilità d’incontrare coloro che ancora abitano il Paese. Osama e Waseem, in Libano, scoprono con gioia un mondo simile al loro e si sentono subito a casa, ma il viaggio di ritorno di 120 km, costellato di accertamenti e interrogatori, termina dopo 20 mesi di reclusione nelle carceri israeliane.
The Wall | Classic
di Mira Sidawi | Libano 2020 (arabo, sottotitoli italiano; 20’)
Quattro rifugiati palestinesi in Libano progettano di produrre un film sul campo di Shatila, con la speranza di convincere il cantante dei Pink Floyd, Roger Waters, a organizzare un concerto nel loro campo.
Il film segue le avventure esilaranti e talvolta rischio- se dei quattro giovani. E mostra quanto sia difficile la vita in un campo profughi, le privazioni e la lotta quotidiana per la sopravvivenza e, insieme, la forza e la capacità di reinventarsi.
Jump the Wall | Classic
di Mathilde Babo, Ahmad Al-Khalil | Germania 2021 (inglese, sottotitoli inglese; 5’)
Ihab, giovane atleta palestinese di parkour, si allena tra le mura di Berlino. Ihab considera il parkour uno sport senza limiti, un modo per imparare a superarli e a rivendicare la libertà di movimento. Un ‘paradiso di libertà’, spesso negata.
As I Want | Classic
di Samaher Alqadi | Palestina/Egitto/Norvegia/ Francia/Germania 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 88’)
Una miriade di violenze sessuali si compiono al Cairo, in piazza Tahrir, il 25 gennaio 2013, nel secondo anniversario della rivoluzione. In risposta, una ma- rea di donne infuriate riempie le strade della città. La regista Samaher Alqadi prende in mano la macchina fotografica, come se fosse una forma di protezione, e inizia a documentare la rivolta crescente delle donne, senza avere un’idea di dove questa storia possa condurla.
Borderline | Classic
di Antoine Bonzon, Benoit Bizard | Francia 2021 (arabo e inglese, sottotitoli italiano; 52’)
Borderline ci immerge nel mondo musicale della frammentata Palestina. Da Gerusalemme a Ramallah, dalle colline della Cisgiordania a Gaza, si può assistere ogni giorno a esibizioni di musicisti che praticano rap, punk-rock, musica classica o tradizionale.
Giovedì 10 marzo | Thursday 10th March
Roots in the Middle | Classic
di Farida Kilani | Italia, 2019 (italiano, arabo, sottotitoli italiano; 10')
Roots in the Middle è un film sugli arabi di seconda generazione in Italia. Le donne e gli uomini ita- lo-arabi intervistati condividono sentimenti, storie e prospettive, nate dalle esperienze e dalle lotte di una vita d’indagini e dubbi interiori, alla ricerca di una risposta sulla questione dell’Appartenenza. Di fatto vivono tra due società, due mondi e due identità, chiedendosi: “Chi sono, a quale paese appartengo, è possibile appartenere a due luoghi contemporaneamente?”. E queste domande si ri- percuotono sulle loro vite e sui luoghi che abitano.
Il film mira soprattutto a mostrare sentimenti e contraddizioni, non a trovare risposte o esprimere giudizi. Tende, piuttosto, a lasciarlo fare ai personaggi e a ciò che provano.
Om Layoun | Classic
di Habib Ayeb | Tunisia, 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 80')
Om Layoun, o The Mother of Sources, è un lungometraggio che mira ad aprire, in Tunisia e altrove, un di- battito sulla necessità assoluta e urgente di gestire al meglio le risorse idriche, con l’adozione di nuovi modelli economici orientati verso una maggiore quantità d’acqua, di giustizia ecologica, sociale, intergenerazionale ed economica. Il film si fonda sull’idea che l’acqua sia un bene comune e un diritto umano fondamentale non soggetto ad alcuna precondizione. Poiché rappresenta la condizione necessaria per la vita biologica e sociale, non deve essere considerata, in alcun modo, una merce commerciabile. Questo è ciò che Om Layoun cerca di dimostrare, discutere e difendere mostrando situazioni di sprechi scandalo- si e/o carenze sconcertanti indotte dai meccanismi interni del mercato idrico e dal modello economico estrattivo dominante. Om Layoun mira anche a dimostrare che se l’acqua non sarà mai abbastanza per far fiorire i deserti del mondo, sarebbe però più che sufficiente per coprire i bisogni umani ed economici, purché si smetta di considerarla una merce. L’idea della sua scarsità è indotta dal modello economico dominante e non da un fatto naturale. Privazione, sete, scarsità, mancanza non sono fatti del cielo, ma volere dei “potenti”, detentori delle risorse idriche, che usano come mezzo di arricchimento o come strumento di potere. La questione dell’acqua non è poi estranea alla questione molto più globale del cambia- mento climatico. Gli effetti diretti si vedono già nei ritmi delle piogge e della siccità, siccità prolungate seguite da piogge violente. In entrambi i casi, le condizioni di accesso all’acqua per il consumo o la produzione sono stravolti. È questo complesso di rimostranze ed evidenze che il film mira a trasmettere, difendere e disseminare. Girato in Tunisia, Om Layoun parte dal locale per affrontare il globale e lo fa utilizzando molte situazioni “tunisine” per discutere il problema nella sua diversità e complessità, che in gran parte superano i confini nazionali.
Bank of Targets | Classic
di Roshdi Sarraj | Palestina 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 25')
Il documentario Bank of Targets è una testimonianza di ciò che sperimenta continuamente il popolo palestinese tenuto sotto occupazione. Attraverso le storie di civili, liberi professionisti, giornalisti e avvocati, parla della ferocia israeliana durante l’ultima aggressione a Gaza, che non aveva obiettivi specifici ma ha preso di mira tutto e tutti, provocando l’uccisione e lo sfollamento di migliaia di civili innocenti. Con questi documentari, i palestinesi cercano di far sentire la loro voce e di chiamare la comunità internazionale alle sue responsabilità, a portare Israele in giudizio per crimini contro l’umanità.
The Seven Villages | Handala
di Farah Abou Kharroub | Libano/Repubblica Ceca 2020 (arabo, sottotitoli inglese; 17')
In The Seven Villages, la giovane regista Farah Abou Kharroub ci presenta una storia drammatica, non del tutto conclusa. Alcuni membri della sua famiglia raccontano la loro lunga e dolorosa esperienza di rifugiati palestinesi in Libano, nel corso una videochiamata, accompagnata da un’animazione dinamica.
Letter to a Friend | Classic
di Emily Jacir | Palestina 2019 (inglese, sottotitoli italiano; 43’)
“A un caro amico viene chiesto di avviare un’indagine prima che si verifichi un atto irreparabile. Intrecciando immagini, trame, movimenti, tracce e suoni di oltre un secolo, Letter to a Friend racconta nei minimi dettagli la storia di una casa e una strada di Betlemme”.
Surda Checkpoint | Fuori concorso
di Kasim Abid | Iraq/Regno Unito 2005 | 22’ (arabo, inglese, sottotitoli inglese; 22’)
Nel 2003 c’erano circa 144 posti di blocco dell’esercito israeliano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Controllavano, da una parte all’altra, i movimenti in ingresso e in uscita dai territori palestinesi. Secondo l’Ufficio di Coordinamento delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, nel luglio 2018 i posti di blocco e gli ostacoli stradali, solo all’interno della Cisgiordania, erano diventati più di 700. In tale contesto, il film pre- senta il caso del checkpoint di Surda, sulla strada che collega Ramallah e Birzeit, e descrive il ritmo della vita e i cambiamenti nel tempo di questo luogo di passag- gio e del fiume di persone che lo attraversa e talvolta trasforma la sopportazione in scontro.
Gaza Footbullet | Classic
di Iyad Alasttal | Palestina/Francia 2021 (arabo, francese, inglese, sottotitoli italiano; 36’)
Nell’ambito dell’organizzazione di incontri sportivi, culturali e di solidarietà, tra una squadra di calcio di mutilati di Gaza e una squadra di mutilati francesi, il coordinatore del progetto, nonché regista del film, ha seguito con la sua videocamera i calciatori palestinesi prima della partenza da Gaza e durante il soggiorno in Francia.
Sard | Handala
di Zeina Ramadan | Palestina 2019 (arabo, sottotitoli italiano; 8’)
Due amiche, Zeina e Reham, si scambiano per un anno su Facebook messaggi vocali che accompagnano i ripetuti tentativi di Reham di lasciare Gaza, la città natale che purtroppo incatena e soffoca una donna di 26 anni. In questa inquietante narrazione, oscilliamo tra buone e cattive notizie, esaltazione e sconforto, per assistere infine alla realizzazione del sogno di ottenere una borsa di studio all’estero e all’inizio di un nuovo viaggio.
Old Child | Handala
di Elettra Bisogno, Hazem Alqaddi | Belgio 2020 (arabo e inglese, sottotitoli italiano; 16')
Old Child racconta un viaggio interrotto da immagini spettrali e scene spaventose, tenute insieme dai di- scorsi strabilianti e convulsi di Hazem, un giovane pat- tinatore in fuga da Gaza.
Venerdì 11 Marzo | Friday 11th March
Mosaic | Classic
di Mohamad Khalil Abu Mathana | Siria 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 7')
In questo breve documentario, uno dei più grandi e anziani mosaicisti dell’area di Bab Touma a Damasco, ci presenta il “mosaico damasceno”, frutto di un lavo- ro appassionato e instancabile, e del patrimonio culturale di una terra abitata nei secoli da civiltà diverse.
Uranus | Classic
di Aya Matrabie | Palestina 2020 (arabo, sottotitoli italiano; 11')
“Quando le grandi persone muoiono, si trasformano in una stella luminosa sopra il cielo”. Ma c’è di più su questo mito. Quando i sogni del giovane Gazan muoiono, sono mandati in un pianeta lontano e freddo. Ogni notte però, dal tetto delle loro case, Merna e altri come lei riportano in vita i propri sogni. Illegalmente, senza visto o permesso per viaggiare, por- tano Urano. Uranus, breve documentario filosofico, accoglie spazio e non spazio, esamina il rapporto dei giovani con il cosmo e osserva da vicino la sacra correlazione tra donne e cielo, un legame che diventa amore speciale per il colore blu. Urano e Gaza, due destinazioni per un’infanzia.
Don’t Cry | Handala
di Hisham Zreiq | Germania/Palestina 2020 (tedesco, sottotitoli italiano; 10')
Una bambina e uno studente universitario palestinesi e una donna israeliana approdano, dopo la morte, sulle sponde di un lago e scoprono il nodo che lega le loro sorti.
Second Wind | Classic
di Tariq Keblaoui, Nessim Stevenson | Libano 2021 (arabo, libanese, sottotitoli inglese; 26')
In un centro di riabilitazione della città libanese di Zahle, quattro ex detenuti condividono la dolorosa esperienza del carcere e le difficoltà di reinserimento nella società.
Shattered: Beirut 6.07 | Fuori concorso
di Carol Mansour | Libano 2020 (arabo, inglese, francese, sottotitoli italiano; 17')
A due mesi dalla tremenda deflagrazione che ha de- vastato Beirut e che si aggiunge alle tragedie subite per decenni, gli abitanti della città sono ancora sconvolti dalla forza e dalla violenza dell’esplosione. An- che Carol Mansour, l’indomani, ha attraversato la sua città, parlando con gli amici o scambiando messaggi vocali immediati e sinceri, considerazioni sull’accaduto e sulle sue implicazioni. Sentimenti d’impotenza e frustrazione, una rabbia incontenibile nei confronti della classe politica, pervadono questo cortometraggio che ci guida tra case, risorse e vite distrutte.
What Remains | Handala
di Christian Harb | Libano 2020 (muto; 5')
Il cortometraggio sperimentale What Remains, realizzato con le riprese scioccanti del 4 agosto 2020, è un’eloquente rappresentazione della ferita aperta nel cuore del Libano dall’esplosione al porto di Beirut. Il regista spera che questo cortometraggio possa contribuire a mostrare al mondo la brutale quotidianità del popolo libanese ed essere la voce visuale di quanti non hanno più voce.
When Beirut Was Beirut | Handala
di Alessandra El Chanti | Libano 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 12')
Grazie a una conversazione inverosimile, questo documentario poetico e ibrido ridesta tre maestosi edifici lasciati in abbandono, testimoni della tumultuosa storia di Beirut, Alternando animazione e audiovisivi, il film riporta all’età dell’oro della città, quando il Piccadilly Theater offriva serate leggendarie, The Egg brulicava di gente nei suoi mercati locali e, sotto il tetto in stile déco, il Beit Beirut ospitava tante famiglie e un iconico parrucchiere. Lo scoppio della guerra civile (1975) trasforma i tre edifici in basi per cecchini, sulla linea di confine tra Beirut est e Beirut ovest, e l’esplosione del 4 agosto 2020, nuovo capitolo della storia della città che ricorda un passato inquietante, li risveglia da un lungo torpore.
Liwan: a Story of Cultural Resistance | Classic di Doris Hakim | Palestina /Spagna, 2021 (inglese-arabo, sottotitoli italiano; 28')
Liwan è un documentario sull’omonimo spazio culturale di Nazareth, uno spazio che è stato difficile aprire e gestire, attaccato in passato e costantemente sot- to minaccia. La regista ha incontrato nel 2016 i suoi fondatori, Sami Jabali, Sally Azzam e Silke Wanner, che l’hanno sostenuta quando Israele ha annullato una sua mostra. Alla fine degli anni ‘90, un progetto di “riqualificazione” del governo portò per anni alla chiusura di gran parte delle attività del souq, che non si sono mai riprese. Liwan ha stimolato l’apertura di nuovi spazi, la creazione di un movimento di resi- stenza culturale focalizzato sull’identità palestinese. Dentro lo stato d’Israele, i palestinesi sono una mi- noranza e la loro cultura è stata deliberatamente e sistematicamente negata ed emarginata. Così, un altro importante obiettivo di Liwan è quello di soste- nere la cultura locale, vendendo prodotti palestinesi, ospitando concerti di musicisti palestinesi, letture di poesia, mostre d’arte, proiezioni di film, e diventando un punto d’incontro per i tour che visitano la Pale- stina. Liwan promuove il turismo politico e fa si che i visitatori si confrontino con la popolazione locale ara- bo palestinese e che i tour, intorno a Nazareth e nei vicini villaggi distrutti, siano guidati da un giornalista del posto, Jonathan Cook.
Abbas 36 | Classic
di Marwah Jbara Tibi | Palestina 2019 (arabo, sottotitoli italiano; 72')
Il film racconta la storia di due famiglie palestinesi che hanno vissuto nella stessa casa di Haifa, al numero 36 di Abbas Street. Per la famiglia Abu-Ghaida, co- stretta a lasciarla nel 1948, con la caduta di Haifa, la casa rappresenta il passato. Per la famiglia Rafa, che l’ha comprata da proprietari “illegittimi”, è invece il presente. Il film segue per un anno le due famiglie e intreccia la ricerca compulsiva dei vecchi e legittimi proprietari, portata avanti da Nidal Rafa, e gli sforzi di Dina Abu-Ghaida per riuscire a tornare a Haifa e ri- prendersi parte della casa di famiglia perduta. Il viaggio delle due donne consente di esplorare l’impatto della Nakba e della Naksa, il senso dell’appartenenza e del ritorno e le sfide interne di tenace resilienza.
Beirut: Eye of the Storm | Classic
di Mai Masri | Libano 2021 (lingua originale arabo, sottotitoli italiano; 75')
Quattro giovani artiste raccontano un periodo turbo- lento della storia libanese, dalla storica rivolta dell’ottobre 2019 contro il regime al potere, al lockdown, all’esplosione al porto di Beirut.
Noel e Michelle sono due sorelle, diventate la voce della loro generazione. Hanine è una giornalista in- novativa. Nonostante la sua giovane età, guarda in profondità e ci accompagna in una parte del Li- bano che visitiamo di rado. Lujain, un’impavida ca- merawoman irachena, ha una visione insolita della rivolta libanese e dei suoi legami con la primavera araba. Intorno a loro, prevale uno stato d’animo di speranza e rinnovamento. Pochi mesi dopo, il Covid blocca la città e tutto l’ottimismo svanisce con la devastante esplosione al porto di Beirut. Riusciranno queste giovani donne a far durare il loro sogno di un nuovo Libano?
Sabato 12 Marzo | Saturday 12th March
Walled Citizen | Classic
di Sameer Qumsiyeh | Palestina 2020 (inglese, arabo, sottotitoli italiano; 79’)
Un regista palestinese viaggia per il mondo, sfidando le limitazioni imposte da un passaporto dichiarato tra i meno validi per qualsiasi spostamento. Per tre anni, Sameer Qumsiyeh va con la sua videocamera dalla Palestina all’Europa, alle isole Canarie, all’Ecuador e documenta i suoi incontri con altri cercatori di libertà, viandanti, rifugiati, immigrati, comunità indigene e nomadi, che affrontano i muri non solo fisici eretti tra le persone in età moderna.
Fedayin, le combat de Georges Abdallah | Classicdi Collectif Vacarme(s) films | France 2020 (arabo, inglese, francese, sottotitoli italiano; 81’)
Il nome di Georges Abdallah compare regolarmente nelle manifestazioni, negli articoli di stampa o nelle lettere dei parlamentari francesi al Ministero della Giustizia. Ma chi è veramente? Perché un comunista libanese di origine cristiana è incarcerato in Francia da più di 36 anni? Perché i palestinesi lo considera- no uno dei loro prigionieri? Fedayin, le combat de Georges Abdallah ripercorre la storia di un compagno libanese che, nel cuore della guerra civile, lotta per la causa palestinese. La storia di uno dei più vecchi prigionieri politici d’Europa, dai campi profughi che ne hanno forgiato la coscienza alla mobilitazione internazionale per la sua liberazione.
A Talk with Remarkable People | Classic di Maryse Gargour | Libano/Grecia 2021 (inglese, sottotitoli italiano; 52’)
A Talk with Remarkable People va alle radici dei cambiamenti geografici che si sono verificati a metà del XX secolo in Medio Oriente e specialmente in Pale- stina. Imperialismo, Colonialismo, Colonialismo d’insediamento, Orientalismo sono al centro del film che, negli Stati Uniti e altrove, ci fa incontrare brillanti intellettuali che presentano le loro analisi su concetti e temi molto complessi. Per esempio, sul ruolo della Gran Bretagna nell’attuazione della politica e del progetto sionista nella Palestina storica...
Il professor Edward Said della Columbia University di New York illustra il suo concetto di Orientalismo, Elaine Hagopian, professoressa Emerita di Sociologia a Boston, e il professor Noam Chomsky esami- nano i cambiamenti geopolitici e i cambiamenti globali che hanno avuto luogo fino ai giorni nostri in questa tormentata regione.
Wadi Al-Qilt the Untold Story | Classic di Faisal Zakarneh | Palestina 2021 (arabo, sottotitoli inglese; 27’)
Green Life Association, un’organizzazione civile e senza scopo di lucro che si occupa di questioni ambientali e di proteggere la natura in Palestina, approvò nel 2017 l’ambizioso progetto di produrre documentari, nello stile del National Geographic, che tenessero presenti le caratteristiche della bio- diversità e l’ecosistema di ogni sito preso in con- siderazione e mettessero contemporaneamente in luce la storia di luoghi storici, che i palestinesi abitano da migliaia di anni. Per il primo documentario della serie, Green Life scelse l’area di Wadi Al-Qilt. Il film, finanziato dalla TV palestinese, dà in- formazioni inedite sull’ambiente, la storia, la civiltà della regione, senza trascurare gli effetti della presenza israeliana, che ne ha intralciato la produzione, insieme a difficoltà finanziarie e di movimento legate al lockdown.
Sun Ruled by a Crescent | Fuori concorso
di Helmy Nouh | Egitto 2021 (arabo, sottotitoli italiano; 15') fiction
Il film racconta la storia di una coppia egiziana che sta attraversando momenti difficili. Il ritmo della vita quotidiana e le sue sfide influenzano la loro relazione e li fanno sentire distanti uno dall’altro. Ma, in tali situazioni, l’amore può avere un ruolo fondamentale nel riavvicinare le persone e mostrargli la profonda bellezza delle prove che hanno affrontato.
Encountering Samir | Handala
di Rand Beiruty | Germania 2020 (nessuna, sottotitoli inglese; 5'32'')
In una zona di guerra, Farah e suo fratello Ramzy incontrano Samir, un bambino della controparte, e l’arido terreno del campo di battaglia si trasforma in un fantastico parco giochi. Potranno i bambini e la magia sopravvivere?
Domenica 13 Marzo | Sunday 13th March
Holy Steps (Freedom Flotilla) | Classic
di Mahmoud Emam Daood | Egitto/Italia 2021 (arabo, inglese, italiano, spagnolo, sottotitoli Italiano; 45’)
Il passato, la nostalgia, i sogni, le radici, l’identità. Un artista egiziano, approdato in Italia, sente parlare per caso della Freedom Flotilla che porta in viaggio le bandiere della libertà, per cercare di porre fine all’assedio di Gaza. Intuisce che a bordo ci sono solo persone comuni, non persone straordinarie. Curioso di sapere quale speranza spinga questi avventurieri verso la Palestina, decide di andare a incontrarli... Indossa sandali fatti in Palestina, regalo del suo amore… e capisce che questo è il suo passo sacro verso la speranza di ritrovare un giorno la chiave che apre i cancelli che bloccano la strada.
Sarura | Classic
di Nicola Zambelli | Italia 2021 (arabo, inglese, sottotitoli italiano; 80')
Sarura è un villaggio rupestre situato alle porte del deserto del Negev, abitato fino a metà degli anni ‘90 da pastori palestinesi e abbandonato in segui- to alla costruzione di due avamposti israeliani e a ripetuti attacchi dei coloni. Oggi le grotte di Sarura sono state restaurate da un gruppo di giovani, riuniti nel collettivo “Youth of Sumud”. Sono i figli e le figlie di attivisti non violenti del Comitato Po- polare di Resistenza delle colline a sud di Hebron, i bambini di Tomorrow’s Land (2010), che andavano a scuola sotto scorta e sognavano la fine dell’occupazione. Per più di 20 anni, i ragazzi e le ragazze di YOS sono riusciti a resistere ai tentativi di evacuazione, grazie ad azioni non violente e alla solidarietà di attivisti internazionali e israeliani, all’impegno per cercare di ricostruire la vita nel villaggio, piantando ulivi, proteggendo i pastori della zona con le loro telecamere e aiutando altri villaggi minacciati di espulsione. Una lotta fragile ma potente, capace di compromettere i piani di espansione del governo israeliano che vorrebbe eliminare tutti i pastori di quell’area.